Da più di 20 anni leggo Radiorivista e RadioKit ma, a mia memoria, non ricordo molti articoli sui sostegni delle nostre beneamate antenne, di solito si pensa a costruire gli ‘aerei’ ma raramente si parla dei supporti delle stesse anche se, penso siamo tutti d'accordo, sono molto importanti per il nostro hobby. Ho cercato su Internet ma anche qui il panorama non è proprio ricco di materiale. Da queste considerazioni è nata la motivazione che mi ha spinto a scrivere queste righe, intendiamoci, nulla di perfetto e definitivo, questo articolo vuole solo essere l’esposizione delle esperienze da me effettuate con la speranza di dare ad altri colleghi delle idee, del tutto perfettibili, sulla costruzione dei nostri sostegni.
Tutto iniziò con il mio trasloco di QTH, da un condominio di un quartiere residenziale di Palermo mi sono spostato a circa 15 chilometri dalla città in una località chiamata Giacalone posta nelle montagne più interne della Conca D’Oro a 740 metri di altezza sul livello del mare.
Dopo tante tribolazioni con le difficoltà tipiche che un radioamatore può avere con un condominio e con i relativi vicini di casa portatori sani di ignoranza radioelettrica ed essendosi finalmente prospettata la possibilità di realizzare il mio vecchio sogno di andare ad abitare in montagna ho concepito e realizzato il grande passo. Avevo finalmente un tetto tutto mio dove poter montare e spaziare con le antenne. Niente di complicato, filari e verticali, ma sicuramente tutto a portata di mano per sperimentare nuovi aerei. Ma, adesso che ho lo spazio e la possibilità, dove collocare queste benedette antenne ? Il primo passo è stato proprio il palo, memore delle esperienze raccontatemi da un nostro giovane collega, Gabriele IT9RGY, recente e fortunato possessore di un palo a sezione quadrata e carrello motorizzato di ben 12 metri totalmente autocostruito, ho iniziato a progettare il tutto cercando di adattarlo alle mie più modeste esigenze.
Dopo la ristrutturazione della mia villetta ed il trasloco mi sono ritrovato con un palo a sezione quadra 8x8cm e spessore di 3 mm di soli 6 metri, quasi sufficiente per le mie esigenze e comunque tranquillamente allungabile come poi vedremo.
L’altro problema era la mia impreparazione nei lavori di meccanica e con la saldatrice elettrica come fare ?
L’occasione ghiotta si presenta quando un nostro ormai ‘vecchio’ collega, Gaetano IT9FMA, conoscendo la mia professione di informatico, mi telefona per un problema di interfacciamento radio-computer portatile. Disponibile sempre a dare una mano lo invito a casa mia e dopo avergli risolto il problema parlando del più e del meno gli prospetto i miei desideri di ‘palo’, inaspettatamente ottengo la sua offerta di collaborazione e scopro che aveva già realizzato anni prima qualcosa di simile, che è possessore di know-how meccanico ed esperto di saldature nonché anche ‘vicino’ di casa abitando a soli 10 km di scorrimento veloce dal mio nuovo QTH.
Impossibile rinunciare a questa così unica occasione, dopo circa 15 giorni mi faccio risentire e fissiamo un appuntamento nella sua officina casalinga. E’ stato quel venerdi del mese di Ottobre 2007 che abbiamo partorito il progetto definitivo, io ho messo le idee lui le ha corrette adattandole alle esigenze meccaniche del palo, secondo me ha sbagliato mestiere, dovrebbe smettere la radiologia e aprirsi un'officina meccanica !
L’hardware utilizzato è stato un palo 80x80x3 lungo 6mt, un altro spezzone di palo identico al precedente ma lungo solo 1,5 mt, uno spezzone di palo sempre a sezione quadra ma 10x10x2 e lungo 80 cm utilizzato come carrello, 8 ruote in nylon del tipo guida per cancello scorrevole, 3 ruote con cuscinetto a sfera sempre del tipo per cancello scorrevole, anelli di catena per gli agganci dei tiranti, bandelle varie di ferro, una piastra di ferro spessore 3 mm, un paranco elettrico marca Kinzo 200-400 kg da 500 watt (grazie dell’idea Gabriele), spezzoni di bandelle in ferro di varie dimensioni ed infine vernici varie per proteggere il tutto dalle intemperie.
Il palo da 6 metri è stato saldato magistralmente da Gaetano con lo spezzone da 1,5 per un totale di 7,5 metri, il carrello è stato realizzato con lo spezzone 10x10 e dotato di 4 ruote in nylon nella parte superiore e di altre 4 nella parte inferiore coprendo quindi tutti i lati e consentendo uno scorrimento molto morbido, tutte le parti in ferro utilizzate sono state zincate tranne alcuni spezzoni di bandella, tutte le superfici sono state prima verniciate con apposito primer e poi rifinite con una vernice micace tipo ferro anticato. Sulla sommità del palo è stata realizzata una protezione in lamiera per impedire che l’acqua piovana penetri all’interno della camera tra palo e carrello e nelle ruote a cuscinetto utilizzate come guide del cavo di acciaio del paranco solleva-carrello. In modo speculare per pura mia comodità, infine ne userò solo uno, sono stati creati 2 alloggiamenti per rotore e mast il quale, opportunamente scelto da 3 metri, permette di superare i 10 metri di altezza totale. Uno spezzone lungo circa 50 cm di tubo in acciaio inox, diametro interno di 50 mm, permetterà ad un mast in tubo mannesmann, diametro esterno 48 mm opportunamente ingrassato, di "ruotare" liberamente.
Quasi tutto l’assemblaggio e’ stato realizzato interamente da Gaetano nella sua officina casalinga impegnandoci per un intero sabato dalla mattina alla sera, a proposito un grazie alla XYL di Gaetano per l’ottimo pranzo ristoratore, lasciando da terminare solo le rifiniture poi effettuate il venerdì pomeriggio seguente. Finalmente tutto è pronto per spostarci sul mio terrazzo e realizzare le opere propedeutiche ad alzare il palo.
Contatto Gabriele IT9RGY, Ruben IT9RFO, Antonio IT9YMM e Michele IW9BGV qualche braccio in piu' serve sempre e poi Gabriele e Ruben hanno alzato un bestione da 12 metri, sicuramente ci possono consigliare, Gaetano IT9FMA sarà libero giorno 1 Novembre, è fatta, stavolta lo alziamo !
Purtroppo non avevo fatto i conti con la legge di Murphy, infatti, esattamente 2 giorni prima dell’appuntamento, mi capita un infortunio ad un piede, risultato: bloccato a letto per una settimana e quindi appuntamento rinviato. Morale: state molto attenti quando saltate da un muretto anche se è alto solo 1 metro! Successivamente impegni e maltempo hanno impedito a tutti noi di riunirci ma finalmente, ritrovandomi da solo con Gaetano e Michele per terminare dei dettagli sul palo proviamo ad alzarlo. Cocente delusione, l'ambaradan è troppo pesante e non riusciamo a superare il punto di non ritorno. Il motivo, ci fa notare Michele, risiede sicuramente alla base del palo, infatti attualmente essa è costituita da una piastra 50x50 cm saldata sul piede dello stesso. I ritagli di tempo dei successivi giorni e fine settimana vengono utilizzati da me e da Gaetano per modificare il punto di appoggio a terra rendendolo basculante, ciò permetterà, oltre ad un più facile sollevamento anche la possibilità di poterlo in futuro abbattere per eventuali manutenzioni, speriamo mai necessarie !
Il fissaggio a terra del palo viene stravolto, viene eliminata la piastra di fissaggio a terra, approfitto quindi di un muretto altro poco più di un metro sul quale vengono fissate due staffe in ferro tramite fori passanti e barre filettate che attraversano tutti i 50 cm di spessore del muretto. Entrambe le staffe vengono pensate aperte sul davanti in modo da accogliere il palo, quella superiore accoglie e poi stringe, quella inferiore costituisce il punto dove basculerà la base del palo, una specie di cerniera.
In effetti nello scorso Gennaio in uno dei nostri sabati da "metal meccanici", ritrovandoci da soli sempre io e Gaetano, proviamo a sollevarlo e.... magia, con la sovrumana forza di Gaetano riusciamo a metterlo su. Finalmente ce l'abbiamo fatta. Successivamente io mi dedico alla motorizzazione e, dopo aver cambiato il cavo in acciaio del paranco Kinzo con una corda da 5 mm, più lunga dell'originale rivelatasi troppo corta e forse anche un pò troppo sottile, nel mese di Febbraio lo termino definitivamente. Ultima chicca, la fune in acciaio originale del paranco rimasta inutilizzata la impiego agganciandola tra il carrello mobile e la staffa superiore di fissaggio in modo da averla tesa quando il carrello è su, quindi su di essa fisso tutti i cavi di segnale in modo da non farli vagare sia durante il saliscendi sia durante la messa in opera. Il capitolo palo è adesso per me definitivamente chiuso ma se ne apre un altro forse più spinoso: le antenne.
Alcune delle numerose foto da me scattate, insieme al presente articolo, sono disponibile sul mio sito internet raggiungibile all'indirizzo http://it9ias.no-ip.org oppure sul mio blog http://it9ias.blog.tiscali.it a disposizione di tutti coloro che volessero saperne di più riguardo la mia esperienza. Ringrazio tutti coloro che mi hanno dato consigli e soprattutto aiutato fisicamente nella realizzazione del mio progetto, li ho tutti nominati in questo articolo e anche se magari qualche volta alcuni di essi non sono stati presenti non mi hanno certamente fatto mancare il loro supporto tecnico indispensabile al raggiungimento del mio obiettivo.
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